Leggere l’oggi

L’autore sostiene che le piante, in quanto tra gli organismi più antichi della Terra, siano state in grado di svilupparsi e adattarsi a ogni tipo di ambiente e, pertanto, siano un prodigio dell’evoluzione, la massima espressione di efficienza, organizzazione e struttura. Per questo, l’uomo dovrebbe riconoscere il vero valore del mondo vegetale e comportarsi di conseguenza, non solo rispettandolo ma anche prendendolo come spunto per migliorare e risolvere i problemi della società moderna.

Siamo egoisti perché guardiamo l’universo solo dal nostro punto di vista e infatti abbiamo costruito tutto intorno a noi solo sulla base di come siamo fatti noi animali senza considerare il mondo delle piante. L’errore nostro è che abbiamo sempre pensato di essere lo standard e la perfezione giudicando le altre forme di vita diverse da noi come non perfette. Certamente loro, rispetto a noi, non hanno organi e non si muovono, ma riescono comunque a spostarsi e migrare pur di sopravvivere ai cambiamenti climatici e questo lo hanno fatto attraverso i semi, l’acqua, l’aria, gli animali e gli uomini. Qualsiasi organizzazione centralizzata è debole e la storia ce lo insegna. È destinata a fallire e scomparire in quanto i sistemi centralizzati sono delicati. Al contrario le piante rappresentano un modello molto più cooperativo e resistente dal quale dovremmo prendere esempio. 

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