Murakami Haruki

E’ uno dei pochi scrittori viventi in grado di vendere milioni di copie in un mese e di comparire tutti gli anni tra i candidati al Premio Nobel per la Letteratura. Eppure della sua vita privata non si conosce quasi nulla. E’nato a Kyoto nel 1949, ha girato il mondo, adora la musica (classica, jazz e rock) e ha una collezione di dischi pazzesca (più di diecimila album). Negli anni ’70 ha gestito un bar a Tokyo, il Peter Cat.

Norwegian Wood

Molti conoscono questo libro con il titolo di “Tokyo Blues”. Einaudi ha preferito invece recuperare il titolo originale, quello di una canzone dei Beatles le cui note rispecchiano alla perfezione l’atmosfera rarefatta e malinconica del libro.

In questo romanzo, che può essere definito a tutti gli effetti un romanzo di formazione, Murakami Haruki scava nell’animo del protagonista, Toru, un giovane tormentato studente.  La sua giovinezza viene narrata attraverso un lunghissimo flashback che permette all’autore di avvalersi dell’affascinante meccanismo della memoria, che trasfigura gli eventi, trasformandoli in ricordi destinati a segnare la nostra intera vita. Toru, a diciassette anni, fortemente provato dalla morte del suo migliore amico, si avvicina alla fidanzata di quest’ultimo, intrecciando uno strettissimo legame a cui resterà fedele anche quando la ragazza sarà costretta a ritirarsi in una clinica di riabilitazione psichiatrica. Guidato da una retta morale e cercando di costruire qualcosa di buono da sé, si innamora di una seconda ragazza, molto diversa dalla prima. Diviso tra le due donne, entrambe così importanti per lui, è assalito da dubbi, rimorsi e sensi di colpa, finché la morte di una di esse determinerà la sua scelta.

Sonno

Sonno è un racconto di Haruki Murakami nel quale una donna, avvezza a una vita monotona, perde improvvisamente la capacità di dormire. Seppure non si tratti di un avvenimento a sé stante (anche in gioventù, infatti, le era capitato di dovere affrontare la stessa situazione) è pur vero che aveva manifestato sintomi differenti. La donna si ritrova quindi a vivere una vita priva di riposo, anche se questa privazione non la affligge come dovrebbe ma, al contrario, la rende più viva che mai.

Il racconto è particolarmente ricco di dettagli ed è evidente lo sforzo dell’autore nella ricerca delle complicanze scientifiche a cui porta la privazione del sonno. Sono inoltre presenti riferimenti ad Anna Karenina, il libro preferito della protagonista. Interessante è notare come non vengano mai menzionati nel corso della storia i nomi dei vari personaggi. Né quello della donna, né quello del marito o del figlio. Questo perché la loro definizione non è funzionale al racconto, che mira alla pura suggestione. A riprova di ciò, la conclusione del libro si rivela incompiuta: non è infatti presente un vero e proprio finale, sia esso aperto o chiuso.

È strabiliante infine notare il mutamento dei sentimenti della protagonista, pienamente espressi nel racconto. Ogni minimo dettaglio riesce a catturare il lettore, a gettarlo in una gabbia dalla quale non potrà più fuggire. La descrizione dei dettagli è inoltre così sublime che, pur non essendo mai entrati nella casa in cui si svolge il racconto, è possibile immaginarsela da cima a fondo. Si tratta quindi di un racconto estremamente coinvolgente, breve nel suo complesso e capace di appassionarci profondamente allo stile letterario di Haruki Murakami. Detto in gergo inglese, quindi si tratta di un vero e proprio ‘must-have’ per chi si addentra in questo enigmatico autore, capace di rompere ogni schema persino nella realtà.

Lorenzo Gatti, 4SB