Animali medioevali

Bestiari del Medioevo di Michel Pastoureau è una raccolta di descrizioni e miti
riferiti ad animali realmente esistenti o immaginari.
È molto interessante notare come la cultura di massa relativa ad alcuni animali abbia
fondamento nel medioevo o addirittura prima e come siano cambiati i nostri animali
domestici.
Il libro è suddiviso capitoli che classificano gli animali in base alla loro fisionomia. In
questo articolo parlerò di pochi animali, alcuni di quelli che ritengo più interessanti,
sperando tutti gli altri possiate avere voi il piacere di conoscerli leggendo la versione
integrale del testo e scoprendo e capendo la mentalità medioevale, e perché no, anche
quella moderna.

La scimmia

Noi tutti siamo abituati a pensare alle scimmie come degli animali buffi, simpatici e
molto dispettosi,ma, nel medioevo, la scimmia era vista differentemente, infatti
veniva considerata un animale satanico.
Questo attributo della scimmia era dovuto alle similitudini tra l’uomo e la scimmia, ai
giorni nostri questo è stato scientificamente provato dalla teoria dell’evoluzione di
Darwin, ma al tempo si pensava che fosse nata da un errore di Dio o che fosse stata
creata da Satana.
Anche il nome “scimmia”, l’azione di “scimmiottare” rimanda al verbo “simula”,
ovvero “simula” la creatura a immagine e somiglianza di Dio.

Il corvo

Ancora oggi il corvo viene associato alla morte per via del suo colore o della sua
dieta, nel medioevo entrava un altro fattore che lo raffigurava come un animale
maligno.
I corvi iniziano a mangiare i cadaveri dalle parti molli, ovvero gli occhi.
Nel medioevo, e anche prima, infatti questo tema si può ritrovare nel Simposio di Platone, si pensava che l’amore passasse attraverso gli occhi e che questi fossero anche, in parte, la sede dell’amore e quindi ben presto un uccello nero come la notte,
mangia cadaveri e soprattutto “mangia” amore venne visto dì “malocchio”.

L’unicorno

L’unicorno è uno degli animali mitologici che più attribuiamo al medioevo anche se
la concezione attuale dell’ animale è molto cambiata.
Nel medioevo questo animale aveva moltissime descrizioni, anche molto differenti,
ma tutte concordavano sul potere di purificazione dell’unicorno e di quanto fosse
faticoso cacciarlo, infatti nel bestiario viene esposto anche un metodo. il metodo
consisteva nell’ abbandonare una vergine nel bosco e aspettare che l’animale attratto
dall’odore di verginità si avvicinasse alla giovane per poi addormentarsi e essere
catturato

Gli animali riportati nel bestiario sono una cinquantina e per ognuno vi è
un’illustrazione, una descrizione fisiologica e mitologica, consiglio questo magnifico
libro a tutti gli appassionati del periodo medievale, del genere fantasy, delle credenze
popolari, agli appassionati di animali e a tutti quelli che voglio ampliare la cultura
generale tramite un libro molto leggero, composto da descrizioni principalmente
scollegate e storie molto interessanti.

Bruno Francato 3SD