Paprika

Paprika è un film fantascientifico e di avventura del 2006 della durata di un’ora e mezza, abbastanza breve, ma molto intenso. La protagonista di questa storia è Paprika, una donna che aiuta le persone nei loro sogni; la vediamo, per esempio, apparire nei sogni dell’agente Konakawa che viene tormentato dai suoi casi investigativi e dal suo passato.  Grazie a lui scopriamo che questa donna è l’alter ego di una psicoanalista, chiamata Atsuko, che riesce ad entrare nei sogni dei suoi pazienti grazie all’invenzione rivoluzionaria del dottor Tokita (un eterno bambino e sognatore). Questo strumento, però, può provocare effetti collaterali come, per esempio, l’incapacità di distinguere il mondo reale da quello onirico; per questo solo Atsuko lo usa in segreto nell’attesa di un’approvazione ufficiale. Delle copie di questo strumento, chiamato dr. Mimi, finiscono nelle mani del Presidente che, ossessionato anche lui dai sogni, era contrario al loro utilizzo perché crede fermamente che i sogni siano sacri e che non si debba interferire con essi. Per questo cerca di catturare Paprika che si era introdotta in questo mondo inviolabile.  Ma abusa del suo potere e il confine tra realtà e sogno si assottiglia sempre di più fino a fondere i due. Nelle strade la gente si trasforma in giocattoli e un’enorme banda festosa gira per la città. Anche Paprika si separa dalla psicoanalista e le due agiscono autonomamente e contemporaneamente. Come riuscirà la protagonista a salvare il mondo e a ristabilire l’ordine? Riuscirà a ricongiungere le due parti del suo essere?

È un film sicuramente molto particolare, a tratti confusionario, con un finale abbastanza aperto che lascia spazio all’interpretazione di ciò che il regista ha provato a trasmetterci. Durante la visione, distinguiamo le due personalità di Atsuko, fredda e distaccata di persona ed estroversa e scherzosa nei panni di Paprika.

Per me il messaggio che questo film vuole trasmettere è quello che è necessario conoscere il proprio io interiore ed essere in grado di far convivere in armonia  tutte le parti che lo compongono per poter essere felici. 

Goia Daniela, 3SB